Premio Letterario Internazionale Merano-Europa – Decima Edizione – 2013
Poesia
Primo premio
Claudio Alvigni
Il tempo
Quando il sasso
buttato dentro l’acqua
planando placido sul fondo
avrà spento
i cerchi in superficie,
tutto ritornerà
com’era prima.
Nessuno saprà mai
di quel momento.
L’acqua sarà
com’era sempre stata,
la superficie del tempo
scorre di nuovo liscia
senza nessun avvenimento
ad incresparla.
E l’azione dell’uomo
si dissolve per sempre
in quella calma.
Lo sfracellarsi
di un corpo assai pesante
nel mare verde di Norvegia,
il grande aereo
che ha perso la sua lotta
maledice la terra
e squassa i flutti
disperdendo i suoi frammenti
nella baia.
Il gorgo del Titanic
e poi la calma,
non è successo nulla.
Il mare inghiotte tutto
e poi sta fermo
come l’alligatore
che nasconde la gazzella,
ma silenzioso e tenace
macera sul fondo
e digerisce piano
il galeone steso accanto
allo Spit-Fire
i dobloni e le colonne di Corinto
i sassi lavorati di Bisanzio
siluranti tedesche e sottomarini
il satiro danzante
anfore e i bronzi di Riace.
E intanto
in superficie
scorre il tempo.
Li Turchi a la marina
Forse è nelle cose fatte senza pensare
nel caldo dell’estate che ritorna e a cui non ti puoi opporre
che risiede il senso rituale della vita
la natura immobile ed eterna di un pensiero
cresciuto nell’inerzia e che ci fece credere bambini
alle storie raccontate dalla mamma.
Bevemmo tutto, latte buono e latte andato a male
senza capire e senza fare differenze come i primitivi
che scartarono senza conoscenze le erbe velenose,
sorpresi solo dal dolore che all’improvviso
ci prendeva al corpo.
O nei regali fatti ad una donna, orecchini e collane
braccialetti indiani, amori thailandesi consumati in Australia
o dentro bar azzurri magrebini di Parigi in cui tu porti sulle ciglia
e attorno agli occhi come segno di riconoscimento e passaporto del tempo
nuvole immense e vento, vento che non cessa mai forti scossoni d’alta quota
giovinezza spesa all’incrocio di strade americane dove la risacca della vita
sospinge tutto quello che il mare del mondo ha portato a riva
per scusarsi della sua potenza: omaggi, sacrifici umani espiazioni tardive
d’improvvise devastanti furie che ingoiarono mille marinai.
Lenta restituzione ormai non più richiesta di antiche verità,
corpi ingoiati e spogliati lentamente della carne nei giorni passati a fluttuare
a pelo d’acqua impigliati nelle reti assieme al satiro danzante
che sollevato in aria fissò dopo duemila anni il sole senza accecarsi
gocciante storia d’uomini lontani e sempre all’erta, sospettosi d’ogni evento naturale
aruspici auguri interpreti dei sogni e saracini venuti a depredarci
nonostante le mille torri lungo la costa e il grido :
aita aita li turchi so arivati a la marina!
Le lacrime della luna
Nessuno
gli avrebbe
creduto.
Lui poi
era colpevole
era il primo.
Aveva visto
sorgere…la Terra!
Nel freddo
universale,
lo spaesamento
universale.
Lo spazio esterno
osservava
il comandante Armstrong
trotterellare
sul borotalco lunare.
A salvarlo dal nulla,
inaspettate,
vennero le lacrime
della luna.
Col gesto abituale
di quelli rimasti a terra,
tentò di asciugarle via.
Fu sorpreso quando
la mano urtò
la purezza di vetro
del casco rotondo.
Sorrise di sé
il comandante Armstrong,
della sua sorte.
Poi, per non morire,
avvolse le lacrime della luna
nel panno tiepido
del lungo silenzio
che gli salvò la mente.
E tornò a casa.
Claudio Alvigni
Nato a Vevey, Svizzera, dove la famiglia si era rifugiata, ma vive e lavora a Roma.
E’ cresciuto, negli anni della ricostruzione, nei campi d’aviazione accanto al padre, ufficiale pilota dell’Aeronautica Militare. Vive l’adolescenza a Palermo e, subito dopo la maturità, si trasferisce a Pozzuoli (Na) per frequentare l’Accademia Aeronautica Militare dove consegue il brevetto di Pilota d’Aeroplano. Si trasferisce quindi a Roma dove prosegue l’attività presso la Scuola di Volo dell’Alitalia.
Aviatore professionista per più di quarant’anni, ha lasciato la compagnia alla fine del 2004. E’ stato per lunghi anni comandante di Boeing 747. E’ grande appassionato di sport in genere ma soprattutto di calcio, che ha praticato in gioventù a ottimi livelli e che si ostina a praticare ancora oggi su campi di ridotte dimensioni.
Tra i premi vinti, il David di Michelangelo per la poesia(Carrara 2005 giuria presieduta da Giorgio Barberi Squarotti), il primo premio Alpi Apuane per la poesia inedita( Massa 2007), il “Fiorino d’oro” per il racconto “Cinque missioni”, premio Firenze (Firenze Palazzo Vecchio 2008).
Le mie pubblicazioni:
“L’inconcepibile esercizio, “, in “Il sogno della farfalla”, anno VI, n°2, 1997, saggio sul rapporto dell’uomo col volo.
“Visita in città” Nuove Edizioni Romane, Roma 1998, poesie
“La casa col terrazzo”, Edizioni La camera verde, Roma 2002, poesie
“Ulàn Batòr, Edizioni Helicon, Arezzo2005, poesie
“Trafficante di colori” Edizioni Lietocolle, Como 2007, poesie
“Il principio di non contraddizione” Manni editore, Lecce 2012, poesie
Premio letterario Merano-Europa 2013
ORGANIZZAZIONE
- Michela Franco Celani - ideatrice e presidente onorario
- Ruggero Po - presidente della giuria finale
- Paolo Valente - presidente della giuria di selezion
COMITATO ORGANIZZATORE
- Gilberto Bardi – presidente
- Enzo Coco – comunicazione e marketing
- Giuseppe Fornasier – segreteria e organizzazione
- Toni Colleselli – consulenza editoriale
- Paolo Valente – coordinamento giurie